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Cos’è l’effetto Batman e perché potrebbe servire a tutti noi?

DiRoberto

Nov 19, 2021
effetto batman

A volte le star della musica sentono il bisogno di crearsi un alter ego per sentirsi più sicure sul palco, davanti ai propri fan. E’ il caso di Beyoncè e della sua “Sasha Fierce”, impersonata per qualche anno, ma anche di Adele, che si è creata il personaggio di “Sasha Carter” (prendendo spunto proprio dall’alter ego di Beyoncè) per dare il meglio di sé nelle esibizioni dal vivo.

Tuttavia, stando ad alcuni studi sembra che incarnare un personaggio fittizio possa effettivamente comportare dei benefici, non solo per le celebrità. Questa sorta di “autodistanziamento”, infatti, ci consentirebbe di “tenere a bada i sentimenti indesiderabili come l’ansia” e di “aumentare la nostra perseveranza nei compiti impegnativi e il nostro autocontrollo”, come sostiene Rachel White, assistente professoressa di psicologia all’Hamilton College, nello Stato di New York.

Ethan Kross, professore di psicologia all’Università del Michigan che ha condotto studi su questo fenomeno negli ultimi dieci anni, ha spiegato che le indagini hanno fatto emergere come l’autodistanziamento incoraggi “maggiori sentimenti di autoefficacia e crei una sensazione di poter affrontare in modo proattivo la situazione, raggiungendo l’obiettivo”.

Uno scenario che stuzzica parecchio anche gli psicologi dell’infanzia, che parlano di “effetto Batman” per indicare quell’approccio utilizzato per spingere i bambini ad operare un autodistanziamento assumendo magari il ruolo del loro eroe preferito (come appunto Batman). Ne è venuto fuori che questi bambini dedicano ai compiti il 23% di più del tempo impiegato dai bambini che invece pensano al loro comportamento in prima persona.

Per farla breve, l’effetto Batman sembra portare benefici anche ai bambini, aumentando la loro determinazione e la concentrazione.

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