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Paperino vietato in Finlandia? Ai confini di una leggenda metropolitana

Dipardino

Ago 9, 2023

Uno dei personaggi più conosciuti e iconici di tutto l’universo Disney sarebbe stato addirittura censurato per alcuni comportamenti “inadatti”. Ma sarà davvero così?

La storia di Donald Duck, meglio conosciuto da noi con il nome di Paperino, inizia nel lontano 1934, quando dagli studi di animazione della Walt Disney sbarcò sul grande schermo quello che sarebbe diventato il papero più famoso del mondo.

Paperino ha ad oggi 89 anni e in tutto questo tempo sono uscite diverse storie, divenute poi leggende, al suo riguardo. La più famosa di queste storie tra mito e leggenda inizia in Finlandia, durante il periodo della guerra fredda. Intorno agli anni ’70, infatti, la Finlandia aveva deciso di sospendere gli abbonamenti di biblioteche e centri giovanili, i luoghi in cui era possibile reperire le strisce a fumetti dei personaggi Disney presenti sui giornali dell’epoca.

Questa decisione, sicuramente più politica che etica, ritornò alla ribalta anni dopo quando uno dei promotori della sospensione degli abbonamenti si candidò al parlamento finlandese e gli avversari ricordarono l’episodio e il caso diventò improvvisamente di interesse nazionale. Da lì la stampa di tutto il mondo ingigantì la notizia portando di fatto alla nascita della leggenda secondo la quale Paperino fu censurato in Finlandia per alcuni comportamenti ritenuti non idonei, tra cui il fatto che non portava i pantaloni.

In realtà, è molto più comprensibile la spiegazione socio-politica della questione. La Finlandia è sempre stata molto vicina all’Unione Sovietica e questa forma di autocensura nei confronti di quella che veniva vista a tutti gli effetti come una propaganda occidentale, sarebbe solamente figlia dell’influenza bolscevica all’interno del Paese scandinavo e dalla volontà di allontanare qualsiasi forma di influenza occidentale.

Questa è solo una delle tante “leggende” che circolano intorno al nome di Walt Disney e al suo impero ma, come il rasoio di Occam ci insegna, solitamente è la risposta più semplice che tende ad essere quella corretta.

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