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E se l’Iliade e l’Odissea non fossero storie greche? Alla scoperta di un’incredibile teoria

Dipardino

Mag 3, 2023
Uno screenshot di Troy,

Un ingegnere e scrittore italiano ha proposto una teoria quantomeno sorprendente sull’origine dei poemi omerici: andiamo a vederla assieme.

E se il Peloponneso narrato da Omero non si trovasse nel Mediterraneo ma bensì nel mar Baltico? Seppur sorprendente questa è la conclusione della ricerca decennale di Felice Vinci, ingegnere, ricercatore e scrittore italiano. Nel suo libro Vinci spiega tutti i passaggi e i riscontri ottenuti traslando i due poemi omerici più famosi, l’Iliade e l’Odissea, nel mar Baltico. Ma come è arrivato ad una simile teoria?

È stata una frase di Plutarco, lo storico romano vissuto nel I secolo a.C., che gli fece accendere la proverbiale lampadina.

“…lontana nel mare vi è un’isola, Ogigia, distante cinque giornate dalla Britannia per chi naviga verso il tramonto”. Qui Plutarco cita un verso dell’Odissea (VII, 244) aggiungendo che più oltre si trovano altre isole, poi si incontra “il grande continente che circonda l’oceano”. Qui il sole d’estate “per trenta giorni scompare alla vista per meno di un’ora per notte”.

Ogigia è l’isola dove Ulisse venne tenuto prigioniero per 7 anni prima di potersene tornare a Itaca. Secondo Plutarco, quindi, Ogigia si trova a 5 giornate di distanza dalla Britannia e l’isola era sicuramente nota allo storico romano in quanto erano proprio i tempi della conquista della Gran Bretagna da parte dell’Impero Romano.

Da qui, Vinci decide di ripercorrere geograficamente il viaggio di Ulisse iniziando da questo punto di partenza, ovvero l’isola di Ogigia. A quel punto le isole descritte da Omero si sarebbero trovate dove si trovano le attuali isole Far Oer e, incredibilmente, ripercorrendo il viaggio in zattera di Ulisse partendo da queste isole, le distanze che prima non trovavano una sistemazione geografica corretta se trasposte nel Mediterraneo, trovano tutte la loro corrispondenza nel mar del Baltico.

iliade e odissea felice vinci

E se Omero avesse raccontato storie avvenute nel Baltico?

Lo stesso Peloponneso descritto da Omero come pianeggiante non trova corrispondenza nell’impervio territorio che osserviamo in Grecia, pieno di montagne e colline e tutt’altro che pianeggiante. Ma anche l’assenza di elementi tipici della zona come i fichi, l’olio e le olive all’interno del poema, il clima, i “biondi achei” hanno trovato corrispondenza in quei luoghi nel Nord Europa. Per non parlare dell’incredibile lavoro toponomastico eseguito su alcune città della Danimarca e della Svezia. Le distanze fra una città e l’altra descritte da Omero non hanno mai trovato una corrispondenza nel Peloponneso greco, ma si è sempre detto che “Omero era un poeta, non un geografo”. Il lavoro svolto da Vinci, invece, riesce a trovare una corrispondenza geografica per ogni città citata nell’Iliade o nell’Odissea con tantissimi richiami linguistici rimasti ancora oggi nel nome di quei luoghi.

Il lavoro svolto da Felice Vinci è davvero mastodontico e interessante e invito tutti gli interessati all’argomento alla lettura del suo libro “Omero nel Baltico“. Ad oggi esiste una versione aggiornata del libro che si intitola “I segreti di Omero nel Baltico“, la quale aggiunge ulteriori elementi emersi nel corso di questi ultimi anni di ricerca. Il libro è stato tradotto in tantissime lingue e discusso in altrettante università, non per ultima “La Sapienza” di Roma.

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