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Attenzione al caffè e ai suoi tanniti: ecco perché non assumerlo dopo un pranzo di carne o pesce

Diadmin

Nov 12, 2022

Il caffè è croce e delizia, specialmente per noi italiani.

Delizia, perché ci aiuta la mattina, perché è una tradizione cui difficilmente sappiamo rinunciare (che sia in casa o al bar), perché (specie a Napoli e in carcere) ha un sapore insuperabile.

Croce, perché non si deve esagerare, perché porta con sé una produzione di acido importante (che rischia di sfogiare in reflussi et simiilia), perché all’estero per lo più non sanno farlo.

Ma al netto di questi copiosi luoghi comuni, e andando a parlare di aspetti scientifici legati al caffè, è importante sottolineare come la caffeina sia d’auto nel mantenere sveglio il metabolismo, rendendo disponibili per l’uso le riserve di grassi – e non di zuccheri – da trasformare in energia.

E se tra le avvertenze nell’uso del caffè c’è sicuramente quella del non esagerare (non si superino le 3-4 unità al giorno), un altro aspetto importante è legato al consumo di caffè dopo pranzo (o dopo cena) qualora si siano mangiate carni (o legumi, che un tempo erano considerati la carne dei poveri) o si sia mangiato pesce.

Il motivo è presto detto: se una delle altre ragioni per cui il caffè fa bene è che contiene tannini e polifenoli (che contribuiscono alla salute delle arterie), i tannini in sé inficiano l’assunzione del ferro, fondamentale per il nostro organismo (dovremmo assumerne 14 mg al giorno).

E così, se frutti di mare, tacchino e legumi contengono ottime quantità di ferro, non riusciremmo ad assorbirle propriamente se ci trovassimo ad assumere un caffè dopo un pasto con uno dei succitati alimenti.

Viceversa, per assumere ferro (fondamentale per evitare astenia, anemia, problemi di concentrazione, emicrania) è consigliata una classica spremuta d’arancia, ricca di vitamina C.

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