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Perché Venerdì 13 porta sfortuna? Ragioni e curiosità della superstizione

DiRoberto

Mag 13, 2022
venerdi 13

Oggi è venerdì 13 e per molti è un giorno infausto. Per i superstiziosi, infatti, l’associazione tra il quinto giorno della settimana e il numero 13 equivale a sfortune imminenti: ma da cosa deriva questa diffusa credenza popolare?

In realtà le spiegazioni sono molteplici. La prima riguarda la mitologia scandinava e l’arrivo del tredicesimo semidio, il cattivo Loki, fratellastro di Thor, che si siede al convivio degli dei anche se non invitato. Per via della sua crudeltà verso gli uomini, il 13 è considerato un numero malaugurante.

Tuttavia, da queste parti la repulsione per il venerdì 13 è maggiormente legata ad un altro avvenimento, ovvero l’Ultima Cena. All’ultimo pasto di Cristo con i suoi apostoli erano presenti appunto in tredici: il tredicesimo era nientemeno che Giuda, che tradì Gesù. Cristo venne oltretutto crocifisso di venerdì, lo stesso giorno in cui, tanti secoli dopo, in Gran Bretagna venivano eseguite le impiccagioni. In più, anche i musulmani considerano il venerdì come giorno infausto perché è il giorno in cui Adamo e Eva mangiarono il frutto proibito.

Ma non è tutto, perché già per gli assiro-babilonesi il 13 era un numero che portava sfortuna: il 12 veniva infatti ritenuto numero sacro perché facilmente divisibile, pertanto il numero successivo non poteva che essere visto all’opposto.

Infine, il 13 nel corso della storia è stato etichettato come numero negativo anche perché associato alla donna e al ciclo (i mesi lunari sono infatti 13 e non 12).

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