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Quali sono i passaporti migliori nel 2021? L’Italia è in ottima posizione

DiRoberto

Nov 15, 2021
passaporti classifica henley

La pandemia di Covid-19 e le conseguenti restrizioni hanno creato un divario nelle libertà di viaggio mai così ampio. Lo afferma l’ultimo rapporto di Henley & Partners, la società di consulenza su cittadinanza e residenza globale con sede a Londra.

L’Henley Passport Index pubblicato dall’azienda, basato su dati esclusivi forniti dalla International Air Transport Association (IATA), effettua un costante monitoraggio dei migliori passaporti per viaggiare.

Se non si tenesse conto delle restrizioni temporanee, in testa ci sarebbero i passaporti di Giappone e Singapore, che consentirebbero di accedere a 192 Paesi. Tuttavia, oggi l’Henley Passport Index mostra una classifica diversa proprio a causa delle momentanee restrizioni.

In cima troviamo quindi il passaporto tedesco, che consente di viaggiare verso 190 destinazioni. Alle spalle della Germania ci sono ben quattro passaporti a pari merito, ovvero quelli di Finlandia, Lussemburgo, Spagna e Italia, che permettono di viaggiare in 189 Paesi. Nella “top ten” ci sono altri cinque passaporti europei, vale a dire quello austriaco (188), danese (188), francese (187), irlandese (187) e olandese (187). Si può viaggiare verso 187 destinazioni anche con il passaporto svedese e con quello portoghese.

Stati Uniti e Regno Unito sono più in basso, assieme a Repubblica Ceca, Grecia, Malta e Norvegia, con accesso senza visto o con visto su richiesta per 185 destinazioni.

In fondo all’indice pubblicato da Henley & Partners troviamo l’Afghanistan: con il passaporto afghano, infatti, si può accedere a soli 26 paesi senza richiedere un visto in anticipo. Con quello iracheno si può viaggiare verso 28 destinazioni, mentre con quello siriano in 29 e con quello nordcoreano in 39.

Sulla piattaforma Reddit non mancano i commenti ironici da parte dei vari utenti. Fa sorridere il pensiero di un account lussemburghese: “Forza governo lussemburghese, deve esserci un modo per trovare altri due paesi disposti a far entrare persone provenienti da un mini-stato ricco e innocuo”.

Divertente anche il commento di un altro utente che sottolinea come sia cambiato l’approccio nei confronti della Germania da 80 anni a questa parte: “1940: Oh no, sono tedeschi. 2021: Oh bene, sono tedeschi, benvenuti!”.

 

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