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Perché il venerdì 17 porta male?

DiRoberto

Set 17, 2021
Eptacaidecafobia paura venerdì 17 motivi

In molti, quando avranno visto che oggi è venerdì 17, non avranno fatto una piega. Eppure ci sono tante persone che vanno in ansia già molti giorni prima che arrivi questa giornata “infausta”. Ebbene sì, il venerdì 17 porta sfortuna. Ma perché?

Si tratta di una superstizione tutta italiana, dato che nei paesi anglosassoni si tocca ferro il venerdì 13, mentre nei paesi latinoamericani il giorno sfortunato è martedì 13. Da cosa deriva il nostro 17?

L’avversione per questo numero risale addirittura all’Antica Grecia, dato che il suo predecessore e il suo successore, il 16 e il 18, erano perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri (4×4 e 3×6).

Ma anche nell’Antico Testamento il 17 viene visto male perché si ritiene che proprio in quel numero del secondo mese ebbe inizio il Diluvio Universale.

E non è tutto, perché il VIXI della Roma imperiale (“Sono vissuto”, ovvero “Sono morto”) si confuse nei secoli e divenne XVII nel Medioevo. Diciassette, appunto. La paura del numero 17 ha anche un nome, ovvero eptacaidecafobia. 

Ma cosa c’entra con il venerdì? Nella tradizione cristiana, il venerdì è il giorno della morte di Gesù Cristo (il Venerdì Santo, ndr): l’abbinamento con il 17 è quindi considerato tremendamente infausto.

L’avversione per il venerdì 17 ha riscontri anche nella cinematografia. Basti pensare al film “Era di venerdì 17”, diretto da Mario Soldati nel 1956, con protagonisti Fernandel (che divenne famoso nel ruolo di Don Camillo, ndr) e Giulia Rubini.

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