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Perché non si mette il pane sottosopra a tavola?

DiRoberto

Set 2, 2021
pane capovolto

“Non si mette il pane capovolto a tavola!”. Probabilmente anche a chi legge sarà capitato di sentire questa frase pronunciata dai propri genitori, dai nonni o da qualche vecchia zia, senza mai capire il motivo di quel rimprovero.

Ma perché non si deve mettere il pane capovolto a tavola? Perché porta sfortuna. Ebbene sì, secondo la tradizione questo gesto, apparentemente innocuo, è presagio di sventura, oltre che una mancanza di rispetto nei confronti di chi siede a tavola con noi.

La spiegazione va ricercata sia dal punto di vista religioso che storico. La motivazione spirituale è ovviamente legata al fatto che il pane è il corpo di Cristo e non può essere presentato a tavola in posizione capovolta.

Quella storica, invece, affonda le sue radici nel “Pane del boia”, una delle tante regole non scritte che possono comprendere solo panettieri e fornai.

Siamo in Francia, intorno alla metà del ‘400, quando Carlo VII, il Re vittorioso, ordina il reclutamento di boia per mantenere sempre molto funzionale la pena di morte.

Per esprimere tutto il proprio disprezzo per questa scelta, i fornai presero a cucinare un pane di scarsissima qualità, destinato proprio ai boia. Una situazione che costrinse Carlo VII ad emanare un decreto dove si imponeva ai fornai di preparare il pane allo stesso modo per tutti, se non volevano finire sotto l’ascia del boia.

Per protesta, i fornai francesi cominciarono a porgere il pane capovolto ai boia. Carlo VII, per impedire che venissero riconosciuti, obbligò i boia a lavorare incappucciati.

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