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La storia di Giò Stajano, l’omosessuale più famoso d’Italia

DiRoberto

Giu 16, 2021
giò stajano

Era l’omosessuale più famoso d’Italia, a suo dire quello che “aprì le porte agli omosessuali” nel nostro Paese.

Parliamo di Giò Stajano, la nobile scrittrice, attrice, pittrice e giornalista che fu spesso al centro dell’attenzione pubblica negli anni ’50 e ’60 proprio per la sua omosessualità apertamente dichiarata.

Nata nel 1931 con genere sessuale maschile, Giò Stajano era nipote del gerarca fascista Achille Starace (si racconta che da neonata urinò mentre era in braccio a Mussolini, ndr).

Il successo cominciò ad ottenerlo verso la seconda metà degli anni ’50, con quadri che ottennero un grande riscontro e testi talmente espliciti da essere censurati e sequestrati dalle autorità. E’ il caso di Roma Capovolta, Meglio l’uovo oggi e Roma Erotica, che parlavano anche di personaggi estremamente noti.

Giò Stajano ispirò anche Federico Fellini tuffandosi nella Fontana della Barcaccia di Piazza di Spagna, a Roma: praticamente la stessa scena che vede protagonista Anita Ekberg (anche se nella Fontana di Trevi) nel film “La Dolce Vita”.

Nel 1983, dopo che l’anno precedente anche l’Italia legalizzò il cambio anagrafico del proprio genere sessuale, Giò Stajano si sottopose ad un’operazione di riattribuzione chirurgica del genere sessuale.

Negli anni successivi continuò a rilasciare interviste e si avvicinò anche alla religione cattolica, arrivando a farsi accogliere presso le monache di Betania del Sacro Cuore a Vische (Torino) come suora laica.

Le sue due ultime ospitate risalgono al 2008, nel programma “Il senso della vita” condotto da Paolo Bonolis, e nel 2009, nella trasmissione Chiambretti Night. Morì il 26 luglio 2011 in una casa di riposo di Alezio, in provincia di Lecce, all’età di 79 anni.

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