Gail S. “Hal” Halvorsen si rilassa all’ombra di un melo nel cortile sul retro della casa che ha costruito nel 1974, quando si è ritirato dall’aeronautica militare americana ed è tornato nello Utah.
Il suo racconto si sofferma su un periodo duro come il dopoguerra, in una Germania divisa dal muro.
Halvorsen, che all’epoca aveva 27 anni ed era già un veterano della seconda guerra mondiale, era uno delle centinaia di piloti che ogni giorno solcavano i cieli tedeschi, trasportando generi alimentari e carburante dalla loro base nella Germania occidentale ai berlinesi che si trovavano a Est.
Ma Halvorsen portava anche dell’altro. Aveva notato che i bambini di Berlino non avevano dolci da sgranocchiare. Aveva fatto un patto con i ragazzi che gironzolavano attorno all’aeroporto. Quando agitava le ali era il segnale che lui e il suo equipaggio stavano per lanciare diversi piccoli paracadute dal suo aereo pieni di cioccolato, caramelle e dolciumi. Il tutto senza ovviamente chiedere il permesso, per timore che non venisse concesso.
Al suo ritorno da Berlino, gli fu detto che il colonnello James R. Haun, l’ufficiale in comando della base aerea Rhein-Main, voleva vederlo nel suo ufficio.
“Che diavolo hai fatto?”, gli chiese Haun. “Ho volato”, la risposta. “Io non sono stupido. Cos’altro hai fatto?”.
“È stato allora che ho capito che lo sapevano – racconta Halvorsen – Ma alla fine, il colonnello ha detto: ‘È una buona idea. Continua a farlo. Ma tienimi informato'”.
Dal luglio 1948 al settembre 1949, Halvorsen e i suoi successori avrebbero lasciato cadere circa 21 tonnellate di caramelle su Berlino. Un atto spontaneo e volontario, che ha ispirato tantissime persone.
Sono stati scritti libri, girati documentari, composte poesie, tutto in omaggio al “Berlin Candy Bomber”, un uomo cresciuto tra le barbabietole da zucchero nella fattoria di suo padre, nella piccola città di Garland, nello Utah settentrionale.
Questo sabato Halvorsen compirà 100 anni. L’ultima volta che ha volato su un aereo è stato lo scorso dicembre, poco dopo aver compiuto 99 anni, come copilota. E’ atterrato a Kitty Hawk, nella Carolina del Nord: una sorta di “rievocazione speciale” che l’ex militare tiene ogni Natale.
Halvorsen si sta già preparando per il volo di dicembre 2020, ma prima c’è una festa di compleanno a cui partecipare. Sabato 10 ottobre, la famiglia Halvorsen ha organizzato una festa in un centro di accoglienza a Mapleton (Utah). In origine, la lista degli invitati includeva amici da vicino e da lontano, incluso un contingente di “ex bambini” dalla Germania, oggi 80enni, che all’epoca erano i “destinatari” dei lanci di caramelle.
Purtroppo la pandemia di Covid-19 non renderà possibili i festeggiamenti in grande stile, ma di certo i 100 anni di Halvorsen verranno celebrati nel migliore dei modi: previsto anche un lancio di caramelle, a cui Gail stavolta assisterà dalla terraferma.
Qualcuno ha chiesto al “Candy Bomber” il segreto per vivere a lungo: “Non saprei, ma se posso dare un consiglio, trovatevi sempre qualcosa da fare. Sono specialmente le piccole cose a fare la differenza”.