Gli appassionati dei Simpsons ricorderanno di certo l’episodio “Marge contro la monorotaia”, dove i cittadini di Springfield si fanno raggirare da un imbroglione che li convince a realizzare una monorotaia, costruita poi con materiali scadenti e rivelatasi una sciagura.
Ebbene, non tutti sanno che a Torino è avvenuto qualcosa di simile, ben 60 anni fa. La vicenda risale al 1961, anno in cui si celebrava il centenario dell’Unità d’Italia e si organizzava anche l’Esposizione Internazionale del Lavoro.
Il pezzo pregiato fu proprio una monorotaia di 1.800 metri, che all’epoca sembrò qualcosa di incredibilmente avveniristico. Con un’estetica che somigliava molto a quella di un aereo, la monorotaia si estendeva dalla stazione Nord (all’ingresso di Viale Unità d’Italia) fino alla stazione Sud, al termine di Corso Unità d’Italia.
Il costo del biglietto era di 100 lire e la velocità era di 50 km orari, sebbene il mezzo fosse in grado di arrivare anche a 90 km/h (ma andava più piano per consentire ai viaggiatori di ammirare il panorama).
La monorotaia ebbe vita breve. Nei due anni successivi la usarono soprattutto le scolaresche, come ricorda la Gazzetta dello Sport, ma nel novembre 1963 venne definitivamente chiusa. La stazione Nord venne smantellata (poi recuperata per le Olimpiadi), mentre la Sud è una terrazza da cui godere del paesaggio circostante.
L’intenzione è di recuperarla, magari come passerella panoramica: le idee sono al vaglio, con la Giunta comunale (in uscita…) che vorrebbe inserire il progetto dell’ingegnere e architetto torinese Luca Saverio Valzano nelle opere finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.