Bruno Ferrin era un venditore di lievito per fornai, ma avendo trent’anni e una gran voglia di lavorare decise di darsi da fare affittando da prima e comprando poi un’area vicino al Piave per aprirvi un’osteria.
Nel 1969 inizia questo progetto e dopo poco tempo decide di installare nell’area intorno all’osteria alcune attrazioni, iniziando con un’altalena. Dopo aver installato i pali di sostegno, a Bruno servivano dei ganci per il supporto dei sedili e così decise di andare da un fabbro. Quest’ultimo gli disse che non aveva tempo per queste sciocchezze e lo esortò a costruirseli da solo, indicandogli la saldatrice. Nonostante fosse la prima volta che imbracciava quell’arnese, quello è stato il momento in cui ha realizzato che avrebbe potuto costruirsi da solo un intero parco giochi. E così fece.
Il Parco giochi Ai Pioppi di Bruno Ferrin ebbe così inizio. Nel tempo è riuscito a dare vita ad uno dei più complessi parco giochi di tutto il mondo, completamente ecosostenibile. Sì, perché la particolarità delle attrazioni di Bruno ( altalene, scivoli, tappeti elastici, montagne russe, ecc.) è che sono creati con materiali di recupero e tutte, per poter funzionare, hanno bisogno della forza umana.
Tutte le attrazioni presenti nel parco funzionano grazie all’uso di alcuni principi della fisica che necessitano dell’intervento umano per poter funzionare. Dallo spingere il proprio carrello fino alla cima di una montagna russa, al pedalare per raggiungere la velocità necessaria ad effettuare un giro della morte, ogni attrazione è pensata nell’ottica del fare. Ogni struttura va osservata, studiata e compresa prima di poterla fare funzionare.
Ma la vera gioia di Bruno sta nel far divertire le persone. Vedere adulti e bambini utilizzare le stesse attrazioni con la stessa felicità negli occhi, è per Bruno la maggiore soddisfazione per tutto il lavoro che ha fatto e che continua a fare. Bruno, infatti, collauda personalmente ogni attrazione e ognuna di loro è soggetta ad una costante manutenzione.
Sull’impresa del veneto Bruno Ferrin, Fabrica (laboratorio di comunicazione finanziato da Benetton, che ha sede poco lontano) ha prodotto “La storia dei pioppi“, che ha portato l’interesse dei media nazionali e stranieri sul luna park ecologico.
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