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Il sale fa davvero alzare la pressione? Le indicazioni dell’OMS e gli studi su alcune tribù isolate

Il leit motiv del “non mettere troppo sale che poi ti sale la pressione” ci accompagna ormai da tanto tempo. Ma sarà vero che il sale fa aumentare la nostra pressione sanguigna tanto da essere un problema?

Il sale, quello che comune che troviamo nelle nostre cucine, è essenzialmente cloruro di sodio. È proprio questa molecola che dona sapidità a tutti i nostri cibi per come li conosciamo.

Ma non è presente solo nel sale. Il cloruro di sodio si trova anche nel pesce, nella carne, nel latte e, soprattutto, in tutti i prodotti lavorati. Nonostante il sodio sia un nutrimento essenziale per il nostro organismo, grazie al quale funzionano le trasmissioni dei nostri impulsi nervosi, il volume plasmatico, l’equilibrio acido-base e molto altro, un eccesso di questo alimento può provocare scompensi all’interno del nostro organismo.

Come dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si dovrebbe ridurre la quantità di sodio presente nei nostri alimenti, fino ad arrivare a circa 1,5–2,0 gr/die di sodio, che sono equivalenti a circa 5 gr/die di sale da cucina. Questo perché è ormai assodato che nei casi riscontrati di ipertensione essenziale, la più comune tra le persone, la presenza di un’alta percentuale nel sangue di cloruro di sodio è co-partecipativa all’aumento della pressione sanguigna. Insieme ad altri fattori, ovviamente. Gli altri fattori posso essere di natura ambientale, genetica e comportamentale.

È altrettanto chiaro, però, che la pressione del sangue non deve per forza aumentare e deteriorarsi con l’età. Studiando alcune tribù isolate, gli scienziati si sono accorti che grazie alla dieta povera di sale che adottavano gli uomini e le donne di quel luogo, la loro pressione sanguigna non cambiava con l’avanzare dell’età. In pratica, avevano valori di 100 mmHg per la pressione massima e 65 mmHg per la minima più o meno per tutto l’arco della vita.

Il problema del sale è che lo si ritrova dappertutto, soprattutto nei dolci e nei prodotti lavorati. Sarebbe meglio, quindi, evitare di consumare certi tipi di cibo raffinato e industriale e, in compenso, concedersi qualche spolverata in più di sale sulle nostre salutari pietanze.

pardino

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