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Perché il cervello umano non è adatto per restare sveglio dopo la mezzanotte?

Se uno di quelli che invece di dormire preferisce rimanere sveglio tutta la notte? Potresti essere uno di quelli che sperimenta la cosidetta Mind After Midnight, una condizione, che secondo un team di ricerca americano può portare a vedere il mondo in maniera negativa. Questo è quanto spiegato nell’articolo pubblicato su Frontiers in Network Psychology.

Quando rimane svegli dopo la mezzanotte, descritta come notte circadiana biologica, aumenta il rischio di lasciarsi andare a comportamenti distruttivi e prendere scelte avventate senza pensare alle conseguenze. Una situazione che per ora è solo un’ipotesi e si fonda sui cambiamenti neurofisiologici che nel corso della notte accadono nel cervello umano. In questo modo, si alterna il modo in cui si interagisce con il mondo, al controllo degli impulsi e all’elaborazione delle informazioni.

Per ora la Mind After Midinight è solo una supposizione che dovrà trovare conferma tramite ricerche attentamente progettate. A quanto pare, però, alcuni ricercatori hanno verificato attraverso prove l’assunzione di comportamenti pericolosi nelle ore notturne. Ad esempio, il professor Michael Perlis Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania ha constatato che i suicidi e le azioni criminali sono più verificabili durante la notte. Stesso discorso vale per l’abuso di sostanze, alcol e la dipendenza da gioco d’azzardo e la cattiva alimentazione.

Per quale motivo si tende ad avere condotte negative di notte? Secondo i ricercatori, nel caso degli omicidi avvengono quando si è più nascosti e meno osservati dalle altre persone. Ci sarebbe però anche una base biologica. Tale spiegazione è stata trattata dalla professoressa Elizabet Kleran del Dipartimento di Neurologia del Massachusetts General Hospital, che ha scritto nell’articolo in questione: “influenza circadiana sull’attività neurale del nostro cervello cambia nel corso delle 24 ore, portando a differenze nel modo in cui elaboriamo e rispondiamo agli stimoli esterni”. Nello specifico, durante le ore notturne, abbiamo la tendenza a vedere il mondo in modo negativo e ostile rispetto alle ore diurne, poiché c’è più oscurità. La mattina c’è la possibilità di vedere il tutto in modo positivo è più elevato perché le influenze circadiane sono in armonia con la veglia, mentre più basso di notte quando le influenze circadiane sono sintonizzate con il sonno.

Inoltre, durante le ore notturne si verifica un incremento della dopamina responsabile delle scelte avventate e rischiose. Questa interpretazione storpiata delle informazioni viene trasmessa alle zone del cervello responsabili del processo decisionale, che lavorano come tenere sottocontrollo le emozioni negative e focalizzare sulla condotta orientata all’obiettivo.

Qual è la soluzione di ridurre comportamente rischiosi per chi deve rimanere sveglio la notte per lavoro? Kleman infatti induce la comunità scientifica a condurre nuove ricerche per capire meglio come tali differenze circadiane influenzino le condotte, il processo decisionale e le prestazioni lavorative nelle ore notturne e trovare strategie che possano aiutare i lavoratori notturni. Secondo Kleman sono presenti diverse prove che testimoniano che il cervello nelle ore notturne non funzioni bene come nelle ore diurne, e quindi, le ricerche devono considerare tale aspetto per salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone che ne sono condizionate.

 

 

 

katia

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