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Un intero anno da sobria, un traguardo notevole se consideriamo che in precedenza l’assunzione di alcolici non era mai mancata nella sua vita. Stiamo parlando di Asia Argento, che è riuscita a staccarsi dalla bottiglia e ad eliminare questa pericolosa dipendenza. Lo ha rivelato lei stessa in un post sui social pubblicato nei giorni scorsi, sottolineando anche come abbia già provato questa strada in passato, senza successo.

“Per chi mi conosce, chi ha letto il mio libro, o semplicemente mi ha seguita in questi 37 anni di carriera e vita pubblica, sa che fin da quando ero una ragazzina ho cercato di colmare un vuoto innato dentro di me, fatto di paure, ego, e difetti di carattere, con l’abuso di droga prima, ed alcol poi. Ho provato ad annegare i dispiaceri nell’oblio ma dopo un po’ hanno imparato a galleggiare”, scrive la figlia di Dario Argento, che poi precisa di essere già stata sobria dal 2013 al 2016, ma la successiva ricaduta è durata 5 anni.

Cosa è successo per farla tornare a lottare? Asia rivela che la spinta principale è arrivata dalla scelta di praticare il buddismo di Nichiren Daishonin per alleviare la sofferenza per la perdita di sua madre.

“Il mio karma ha iniziato a trasformarsi, così come i miei pensieri, azioni e parole – ha detto l’attrice, che poi ha aggiunto – Ho ritrovato il desiderio di smettere di farmi del male, di espandere la mia coscienza. Con l’aiuto del programma di recupero di AA ho trovato la serenità, dei nuovi scopi ed obiettivi, un giorno alla volta”.

Il buddismo di Nichiren Daishonin indica la strada “per manifestare la saggezza illimitata e l’energia vitale della Buddità inerente alla vita”, che ogni essere umano può percorrere indipendentemente dalle circostanze in cui si trova. Il buddismo di Nichiren Daishonin si basa sull’invocazione Nam-myoho-renge-kyo e su un oggetto di culto, un mandala, denominato Gohonzon.

Come spiega anche il sito Sgi-italia.org, i tre punti principali del buddismo di Nichiren Daishonin sono la recita della frase Nam-myoho-renge-kyo come preghiera per sé e per gli altri; studiare i suoi insegnamenti e sforzarsi per condividerli; infine, diffondere il punto di vista del Buddismo sulla dignità e potenzialità di ogni forma di vita.