Compie 30 anni quest’anno il film ‘Io speriamo che me la cavo’, tratto / ispirato dal best seller del 1990 ‘Io speriamo che me la cavo. Sessanta temi di bambini napoletani’ del maestro elementare Marcello D’Orta.
Il libro ha venduto due milioni di copie, diventando un vero e proprio caso editoriale
Nella versione cinematografica il maestro Marco Tullio Sperelli (interpretato da Paolo Villaggio) si muove dalla Liguria ad un paese in provincia di Napoli e proprio in terra campana si svolge tutta la storia del film, con lo scontro culturale tra il maestro e la realtà partenopea a farla da padrona.
Di seguito vi proponiamo il film completo, tratto da YouTube, prima di passare alle curiosità e rispondere alla curiosità circa la sorte di alcuni dei bambini attori.
Partiamo dal titolo del film (che è anche il titolo del best seller succitato): si tratta della frase finale di un tema scritto da uno dei bambini (Raffaele) sulla sua parabola preferita.
Il film non è ambientato ad Arzano (dov’è anche ambientato il libro di Marcello D’Orta) ma bensì Corzano per questioni di diritti d’autore. Possiamo quindi dire in questa sede che Corzano non esiste.
Ed è stato girato a Taranto (e non a Napoli) perché – Wikipedia dixit – “alcuni personaggi vicini agli ambienti della malavita che pretesero il 10% del budget del film per permetterle di svolgervi regolarmente le riprese”.
Lina Wertmüller, regista del film, decise quindi di spostare la sede delle riprese.
Originalmente non sarebbe nemmeno dovuta essere lei la regista, ma Castellano e Piepolo (con Celentano come protagonista del film).
Rifacendoci sempre a Wikipedia, sembrerebbero solo due i bambini che proseguono nella carriera attoriale, con tanto di pagna Wikipedia loro dedicata. In realtà non è così, come potete leggere di seguito.
Ma parlando degli attori bambini che hanno la propria pagina di Wikipedia, ci riferiamo a Ciro Esposito (il già citato Raffaele, nel film) e ad Adriano Pantaleo (aka Vincenzino).
Quest’ultimo – presente anche in ‘Ci hai rotto papà’ e protagonista anche di diverse serie come ‘Amico mio’ – continua a recitare e dopo aver partecipato nel 2019 a ‘Il sindaco del rione sanità’, ha recitato in due film TV di Edoardo De Angelis (‘Natale n casa Cupiello’ nel 2020 e ‘Sabato, domenica e lunedì’ nel 2021).
Per lui anche importanti parentesi teatrali, come in ‘Gomorra’ per la regia di Mario Gelardi.
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In ‘Gomorra’ appare anche Ciro Esposito, ma in cinque episodi della serie TV.
Per il resto tantissimi ruoli al cinema e in tv (anche un ruolo da protagonista nella versione estiva di ‘Un posto al sole’, nella metà degli anni ’00).
Dal 2019 insegna recitazione cinematografica presso la scuola di formazione e produzione cinematografica CinemaFiction, a Napoli.
Senza pagina Wikipedia, ma ancora nel settore artistico, Pierfrancesco Borrutto – il piccolo Peppeniello nel film.
Dopo aver studiato teatro all’Accademia d’arte drammatica del Teatro Bellini, è stato regista di vari cortometraggi.
Allontanandoci dalla recitazione, le notizie che possiamo reperire in merito a Luigi Lastorina (Totò nel film) ci portano al mondo della musica: dopo aver recitato anche in ‘Amico Mio’ (come altri giovanissimi colleghi) con Massimo Dapporto e ne ‘La Squadra’, è diventato un dj.
In fine Nicola (interpretato da Mario Bianco) ha aperto tre cornetterie notturne a Torino.
Una scelta che si confa perfettamente alla sua grande passione per il cibo espressa anche durante ‘Io speriamo che me la cavo’.
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