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Nostalgia ’90, le imperdibili televendite di videogiochi tarocchi mentre le giornate erano finite già alle 4

Diadmin

Ago 2, 2025

Negli anni ’90 Roberto Artigiani provava a vendere una console 8-bit, quando già c’era la PS1: vi ricordate questa mitica pubblicità?

Correvano gli anni ’90, quando la tecnologia iniziava ad entrare nelle case degli italiani (i primi barlumi di tecnologia: i primi computer, le prime console) ma la televisione rimaneva il media preferito dagli italiani (che forse lo preferiscono ancor’oggi nel 2025 – ma siamo notoriamente un paese per vecchi).

C’era ancora la lira, com’è possibile vedere dalla scritta in sovrimpressione del video in questione, e la vendita per corrispondenza era limitata a Postalmarket (che in molti ricordano coi calli alle mani), a qualche epigono cartaceo e alle televendite.

C’era ancora la noia (quella totale, come la cumbia di Angelina Mango) ché ancora non c’era internet e i rush di dopamina erano ben difficili da ottenere (o forse li ottenevamo proprio con i contenuti di cui mi appresto a parlare?)

Oggi c’è lo scroll infinito, un tempo c’era lo zapping o il rimanere sintonizzati ad libitum su un canale – anche quando del contenuto non fregava poi molto, come nel caso in questione (ma d’altra parte ai tempi i canali disponibili saranno stati intorno alla decina).

E così si passava ore davanti allo schermo, magari davanti a televendite di prodotti che mai avremmo comprato.

Quando magari avremmo dovuto prendere in mano qualche libro e studiare, ma la passività di uno schermo come quello televisivo era sicuramente più allettante.

Magari in una giornata invernale con il sole che pare non vedere l’ora di tramontare e alle 4 è già buio e la giornata è finita.

Sdraiati sul letto al contrario, guardando il mondo (il piccolo schermo, better saying) a testa in giù, vedevamo lo stesso contenuto in loop.

Perché queste televendite andavano avanti in loop, fino ad impararle a memoria.

Speravi che qualcosa sarebbe cambiato, presto o tardi, ma no – il contenuto era sempre uguale a se stesso, in un eterno ritorno televisivo.

Il gioco non si evolveva, sebbene intimamente sperassi in una novità, in un livello superato, in qualsiasi cosa per alleviare un pomeriggio divenuto troppo presto sera.

Erano altri tempi, e lo possiamo vedere dal fatto che il buon Roberto Artigiani (che fu anche volto di Elefante TV come il Mago Otelma e Wanna Marchi, per capire di che leggende parliamo) non ha remore a parlare di una lotta “negro contro cinese” (pardon) descrivendo la versione pezzotta di Mortal Kombat.

Roberto Artigiani non ha remore, né ha pudori particolari: grande salesman, per convincere il suo telespettatore racconta come questa console potrebbe essere un acquisto lungimirante, un gioco destinato a passare in eredità da figlio a nipote a chi verrà ancora dopo.

Se noi credevamo che sarebbero arrivate le macchine volanti, Roberto Artigiani è punk e non vede futuro – l’eredità per le prossime generazioni sarà sempre una console 8 bit: la verità, oggi che il futuro è qui, sta nel mezzo – niente macchine volanti, oggi che al massimo siamo ossessionati  dall’IA (che ci toglierà lavoro e voglia di scrivere, ma questo contenuto è totalmente mano di un uomo).

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