Il termine passepartout, spesso riportato come passe-partout, indica ad oggi quel tipo di chiave che è capace di aprire diverse serrature diverse fra loro.
La parola, che sembra essere stata coniata per la prima volta in Francia nel 1670, ha assunto nel tempo un senso più figurato e viene utilizzata anche indicare modi di ottenere ciò che si vuole senza troppi sforzi. All’interno delle strutture alberghiere, la chiave che è in grado di aprire tutte le porte viene chiamata comunella.
Ma qual è la vera origine di questa parola?
Molti sostengono che la parola derivi da Jean Passepartout, personaggio fittizio del famosissimo romanzo di Jules Verne “Il giro del mondo in 80 giorni“, scritto nel 1873. Il giovane ragazzo del libro è il valletto del protagonista, Phileas Fogg, e il suo cognome si traduce letteralmente in “va dappertutto”. Passepartout, in cerca di una vita più regolare di quanto avesse vissuto fino a quel momento, si unisce a Fogg dopo che quest’ultimo aveva cacciato il precedente valletto poiché non rispettava gli standard richiesti.
In realtà, la parola passepartout non ha nessun legame con il personaggio inventato da Jules Verne, anzi semmai è proprio l’opposto. La nascita di questa parola e il suo significato intrinseco hanno portato Jules Verne ad adottare questa parola come nome del personaggio che accompagnerà il protagonista del suo romanzo nell’incredibile viaggio intorno al mondo in 80 giorni.
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