Cultura

L’incredibile storia di Annette Kellerman, da nuotatrice vincente a icona dei diritti delle donne

Annette Kellerman nacque a Sydney, in Australia, il 6 luglio 1886. Sin da piccola soffriva di una forma molto grave di rachitismo che aveva indebolito molto le sue gambe ed era per questo motivo costretta ad utilizzare dei tutori d’acciaio . All’età di 6 anni i suoi genitori la mandarono a fare nuoto sperando che le sue gambe potessero riacquistare forza.

Già all’età di 13 anni Annette era quasi completamente guarita, tant’è che due anni più tardi era arrivata a padroneggiare tutti gli stili di nuoto ed era diventata pure un’abile tuffatrice. A 16 aveva già iniziato a fare nuoto in maniera agonistica e aveva portato a casa discreti successi, come ad esempio la vittoria nel campionato femminile del Nuovo Galles del Sud, nel 1902. Tre anni più tardi fece il suo primo tentativo di attraversare la Manica a nuoto. Non ebbe successo, ma stabilì comunque un record riuscendo a coprire tre quarti della distanza in 10 ore e mezza.

La Kellerman è passata alla storia, oltre che per le sue abilità natatorie, per un fatto decisamente eclatante. Prima di lei, infatti, la mise da spiaggia per le signore consisteva in abiti leggeri, lunghi fin sotto le ginocchia, alle cui estremità si abbinavano calze e scarpe. Decisamente non molto comodo. Annette fu la prima donna a indossare un costume da bagno a pezzo unico, molto simile a quello che veniva utilizzato a quell’epoca dagli uomini. Per questo suo gesto fu arrestata per indecenza, poiché quel tipo di costume lasciava scoperti sia le braccia che le gambe. È per questo motivo che Annette Kellerman verrà sempre ricordata come colei che ha sostenuto il diritto delle donne ad indossare un costume da bagno che le lasciasse libere nei movimenti in acqua.

Lo scandalo provocato dall’invenzione della Kellerman, che in seguito dovette tornare a costumi da bagno più “castigati”, aveva ormai generato una spinta verso un cambiamento globale. Da lì in avanti anche il costume da bagno degli uomini subì alcuni cambiamenti, passando da costumi ad unico pezzo, con degli oblò per le ascelle, a costumi sempre più piccoli. Le donne dovranno aspettare la fine della seconda guerra mondiale per poter indossare il famigerato bikini.

La nuotatrice australiana divenne in seguito un’attrice affermata, interpretando svariati ruoli in altrettanti film come ad esempio What Women Love del 1920 o Queen of the Sea del 1918.

pardino

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