Era il 29 ottobre del 1994 quando usciva ‘All I Want fo Christmas Is You’, singolo tratto da ‘Merry Christmas’, album natalizio di Mariah Carey.
Con questo album, e soprattutto con il singolo succitato, l’artista nata a Huntington, cittadina nello stato di New York, raggiungerà il successo mondiale e consentirà alla Carey di diventare un’icona natalizia – grazie ad una traccia che vedrà copiose cover di artitsi del calibro di Justin Bieber e Michael Bublé.
Nel 1995 sarà poi il momento del quinto album in studio, ‘Daydream’, destinato ad altrettanto grande successo.
Ma pochi sanno che in quegli stessi anni Mariah Carey non si limitava alle hit pop: nella metà dei ’90 si dava da fare con il grunge, come già raccontato nell’autobiografia uscita nel 2020 (‘The Meaning of Mariah Carey’) e come ribadito ulteriormente in un’intervista recente al podcast di Rolling Stone ‘Music Now’.
L’artista nel 1995 ha infatti lavorato ad un album rock, poi uscito effettivamente, sebbene Mariah appaia solo come corista (e senza metterci la faccia): a suo tempo l’etichetta discografica costrinse la Carey a lavorare al progetto solo come seconda voce.
L’album si chiama Someone’s Ugly Daughter ed ha visto la collaborazione di Mariah Carey con l’amica Clarissa Dane – assieme alla quale ha formato per l’occasione il gruppo Chick.
Come scritto nella succitata autobiografia:
“Ho creato un artista alter ego e una band fittizia, un po’ come Ziggy Stardust. Il mio personaggio era una cupa ragazza gotica dai capelli scuri (una sua versione, Bianca, sarebbe apparsa qualche anno dopo nel famoso video del 1999 ‘Heartbreaker’, che potete vedere nell’immagine in evidenza, ndr) che scriveva e cantava assurde canzoni struggenti”.
Nella recente intervista al podcast Music Now, Mariah Carey ha dichiarto che sono state trovate alcune registrazioni dell’album con la sua voce solista ed ha lasciato intendere che il progetto potrebbe essere rilanciato, a distanza di quasi 30 anni: “Penso che questa versione appena scoperta è qualcosa che dovremmo sentire. Sto lavorando a una versione di qualcosa in cui ci sarà anche un altro artista che lavorerà su questo con me”.
Tornando quindi al progetto originario, la Carey ha spiegato come sia servito da valvola di sfogo, in un periodo in cui la vita da diva pop aveva la meglio: “Non avevo libertà durante quel periodo. Quella era la mia libertà, fare quel disco”.
Ispirata da band come Hole e Green Day all’epoca, ha così lavorato a questo album, di cui è stata a tutti gli effetti “deus ex machina”, occupandosi frattanto della copertina del disco, che vede uno scarafaggio e un rossetto scarabocchiati.
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