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7 cose che avresti voluto sapere a 20 anni (ma che hai scoperto troppo tardi – o forse mai)

Qualche tempo fa, tra un video e l’altro di YouTube (quando capita che ti immergi nel flusso dei contenuti e non riesci a riemergere) mi sono trovato dinnanzi al seguente video: 7 cose che avrei voluto sapere ai 20 anni

Giunto alla metà dei miei 30, ho ritenuto potesse essere interessante capire se le considerazioni fatto da questo tatuato youtuber (con un mezzo milione di iscritti al proprio canale) potessero essere valide per me, specie in una fase della mia vita – fa molto 30enne, evidentemente – in cui ci si trova a guardarsi dentro e capire chi si è, cosa si vuole e cosa non si vuole; cosa si è fatto e cosa si farà (ad esempio un cazzo di libro d’auto aiuto, e quindi spunti di questo tipo sono assolutamente interessanti).

Proporrò le sue 7 considerazioni, mettendoci qualcosa di mio in mezzo.

Trovo possa essere interessante, se si hanno effettivamente 20 anni.

E trovo possa essere interessante anche notare che non la si pensa tutti allo stesso modo.

Quindi…

Cosa avresti / avrei voluto sapere ai 20 anni?

  • I tuoi 20 anni non saranno gli anni migliori della vita

“They are a bit overhyped”, ci dice il nostro youtuber, attribuendo in qualche forma ai media e al capitalismo (che ci suggerisce di produrre, consumare e crepare) questa immagine distorta dei 20 anni come degli anni migliori della nostra vita.

Personalmente, ho trovato fantastici i 20 anni. E ritengo che sia estremamente falso che nobody likes you when you are 23 (per citare i Blink 182).

Poi ci sono i contro evidenti, tipo il fatto che non si è troppo coscienziosi e non si ha una cazzo di lira: ma per la coscienza c’è tempo e anche per fare due lire.

IMHO, sono tutti gli anni potenzialmente i migliori della tua vita, specie quando li andremo a guardare a posteriori, e quindi tanto vale viverli tutti al meglio.

E ricordiamo che a 20 anni puoi fare cose che più in avanti non potrai fare (tipo, ce lo mostra anche il nostro youtuber, sfondarsi di alcol e droghe e riprendersi a stretto giro di posta).

  • Non fare le cose per te stesso, ma per il te stesso di domani

“Questo piacerebbe al me stesso di domani?”: suggerisce il nostro youtuber. Che ci offre un ottimo suggerimento in linea assoluta, nello specifico:

meglio pensare alle conseguenze delle proprie azioni e fare cose per il futuro anziché vivere in un costante carpe diem.

Ma se c’è un momento per farlo, comunque, quelli sono i 20 anni.

Certo, meglio andare in palestra che rollare 5000 cannoni in un pomeriggio. E fra qualche anno ti ritrovi con un fisico invidiabile anziché essere un tossichello (detto che anche i tossichelli possono aver fisici invidiabili). Ma se lo si deve fare, lo si faccia ai 20 anni, non dopo.

  • Ognuno c’ha i suoi cazzi

Traduco io così, e spero sia passato il concetto.

E’ tanto banale quanto vero, ad ogni modo: anche la persona che vi sembra più presa bene e soddisfatta dalla vita può vivere dentro di sé drammi inimmaginabili.

Verissimo.

E per questa ragione, aggiungo io, non dovete atturrare la minchia con i vostri problemi al prossimo che magari ha cazzi di una certa importanza.

  • La droga, a un certo punto, smette di essere divertente

Questo è assolutamente vero – e per questo finché è divertente (entro i limiti della legalità dell’azione) suggerisco di consumare.

Ma a un certo punto inizierà a prenderti a male, o comunque non ti divertirà come ai vecchi tempi (con poche eccezioni).

Assolutamente valido il grafico proposto durante il video

Il divertimento (droghereccio) diminuisce col passare del tempo

Per spiegare questo punto, il nostro youtuber ci offre quindi una citazione un po’ a caso del filosofo Alan Watts – l’ho trovata per intero e ve la riporto perché mi è parsa in effetti potente:

“If you get the message, hang up the phone. For psychedelic drugs are simply instruments, like microscopes, telescopes, and telephones. The biologist does not sit with eye permanently glued to the microscope, he goes away and works on what he has seen.”

Accanna con la droga, una volta che ti sei divertito abbastanza.

  • Non ti stressare se non trovi il tuo percorso durante questo decennio

Se a 20 anni trovi difficoltà nel comprendere qual è la traiettoria della tua vita, è normale – lo sono in molti e bla bla bla (lo saremo anche oltre i 20, spesso, in realtà).

Ma ricordiamo che non è necessariamente il successo quello che vogliamo, o i soldi, o le hoes.

Magari quello che vogliamo è davanti ai nostri occhi.

E ce lo suggerisce anche il nostro tatuato youtuber, citando il libro Effortless di Greg McKeown.

Se ti concentri su cosa ti manca, perderai ciò che hai
Se ti concentri su ciò che hai, otterrai ciò che ti manca.

Potente.

  • Cammini semplici, vite difficili. Cammini difficili, vite facili

Ci avviciniamo verso il finale delle considerazioni del nostro struthless (questo il nome dello youtuber) con gli ultimi due punti che mi sembrano anche discretamente banali.

Il primo riguarda sempre gli effetti sul futuro delle nostre azioni.

Se passiamo una vita a fare bagordi, è chiaro che non ci troveremo ad avere una vita d’estremo successo – a meno che non siamo trapper o fottute rockstar (ma in quel caso dovremmo fare attenzione a non entrare nel Club dei 27).

E quindi dobbiamo cercare di avere una vita morigerata, che passa attraverso le piccole scelte (dire di no ad una bevanda gassata se volete dimagrire, per esempio. O no all’ennesima birra se già siete ubriachi. E magari chiamo mia madre al posto dello spacciatore – quest’ultimo esempio è dello youtuber)

  • Ovunque tu vada è dove tu sei

Per finire, un invito alla mindfulness, termine tanto in voga in questo nuovo millennio (assieme a resiliente).

E’ opportuno, a 20 come a 30 anni, vivere il momento e non essere sempre distratti.

Perché quello che stai vivendo in un determinato momento è tutto quello che esiste in quel dato momento (tipo ora, se mi hai letto sin qui. E’ esistito solo questo testo. Adesso stacca gli occhi dallo schermo e vivi a pieno la tua cazzo di vita).

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