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Il cucchiaino per tappare lo spumante e non farlo sgasare funziona davvero? Ce lo spiega la fisica

Che sia durante le festività o nella quotidianità di tutti i giorni, prima o poi arriva sempre qualcuno a suggerire il vecchio trucco del cucchiaino per mantenere la frizzantezza di una bottiglia appena stappata. Basta inserire un cucchiaino da caffè capovolto nel collo della bottiglia e, magicamente, lo spumante dovrebbe rimanere effervescente più a lungo. Ma funziona davvero? Oppure è solo un mito tramandato di generazione in generazione? Scopriamolo.

L’idea che un semplice cucchiaino possa evitare la dispersione delle bollicine è affascinante, ma anche piuttosto misteriosa. Alcuni sostengono che debba essere d’argento, altri che funzioni meglio se freddo. In realtà, però, non esiste alcuna spiegazione scientifica solida a supporto di questa credenza popolare. Ma per capire perché, dobbiamo prima analizzare cosa succede quando apriamo una bottiglia di spumante.

Durante la sua fermentazione, lo spumante (o champagne) intrappola al suo interno un gran quantitativo di anidride carbonica, assumendo così la sua caratteristica effervescenza. Finché la bottiglia è chiusa, la CO2 rimane in equilibrio con il liquido ma, non appena si toglie il tappo, la pressione interna diminuisce improvvisamente e il gas inizia a fuoriuscire a gran velocità (questo scatena il caratteristico “scoppio” all’apertura della bottiglia). Questo processo è regolato dalla Legge di Henry, secondo la quale un gas disciolto in un liquido tenderà a uscire finché non si raggiunge un nuovo equilibrio con la pressione dell’ambiente circostante. Quindi, senza un tappo che ricrei la pressione iniziale, la CO2 continuerà a disperdersi e lo spumante perderà gradualmente la sua frizzantezza.

Per smentire o confermare questa teoria, nel 1994 il Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne ha condotto uno studio scientifico nel quale alcuni esperti hanno testato diverse bottiglie di champagne aperte, alcune con il cucchiaino e altre senza. Gli scienziati hanno aperto un certo numero di bottiglie di champagne, ne hanno misurato la pressione interna e le hanno svuotate parzialmente. Alcune bottiglie sono state lasciate aperte, altre sono state chiuse con un tappo, in altre è stato inserito un cucchiaino. Dopo diverse ore, hanno misurato la quantità di CO2 ancora presente nel liquido e hanno verificato che non vi fosse alcuna differenza significativa tra le bottiglie con o senza cucchiaino. Conclusione? Il cucchiaino sembra essere completamente inutile.

Se vogliamo davvero preservare le bollicine dello spumante, la scienza suggerisce soluzioni più efficaci:

Utilizzare un tappo ermetico: È il metodo migliore per ricreare la pressione e rallentare la dispersione della CO2.

Trasferire lo spumante in una bottiglia più piccola: Riducendo lo spazio vuoto tra il liquido e il tappo, si minimizza la fuoriuscita del gas.

Conservare la bottiglia in frigorifero: Il freddo rallenta il movimento delle molecole di CO2, rallentando così la perdita di frizzantezza.

pardino

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